Contabilizzazione calore

Contabilizzazione dei consumi per il riscaldamento

 

Entro la fine del 2016 (salvo proroghe) tutti gli edifici con impianto di riscaldamento centralizzato, dovranno dotarsi di sistemi di misurazione della spese per il riscaldamento spettante ad ogni singola unità immobiliare.

Questo nuovo obbligo è stato introdotto dall’Unione Europea al fine di ridurre i consumi energetici negli edifici e di conseguenza le emissioni di CO2  nell’atmosfera.

Per comprendere come si può arrivare a ridurre i consumi energetici attraverso la contabilizzazione del calore bisogna analizzare cosa è successo fino ad ora nei condominii con impianto centralizzato senza contabilizzazione del calore individuale. Osserviamo questo schematico disegno di un edificio tipo:

condominio

Succede nella maggior parte degli edifici, come questo schematizzato, che le unità immobiliari dei piani intermedi ed esposte a sud sono surriscaldate, in mancanza di un sistema di regolazione della temperatura ambiente l’utente apre le finestre con evidente spreco di calore. Contemporaneamente però la spesa per il riscaldamento viene ripartita equamente (se non con qualche coefficiente correttivo) fra tutte le unità. Si può osservare che chi sta nei piani intermedi non ha la possibilità di ridurre la temperatura e quindi di spendere meno.

Con la contabilizzazione del calore per ogni unità immobiliare e la contemporanea installazioni di sistemi per la regolazione della temperatura ambientale si andranno ad eliminare questi sprechi e non si apriranno le finestre quando fa caldo perchè si pagherà quello che si consuma!

Ci sono però altri aspetti da considerare legati alla contabilizzazione individuale dei consumi. Il primo è che le unità immobiliari collocate ai piani intermedi e con una buona esposizione al sole consumeranno poco e quindi pagheranno meno, mentre le unità poste al piano terra o nel sottotetto con una cattiva esposizione consumeranno di più e pagheranno probabilmente di più. Quest’ultime però beneficeranno della riduzione dei consumi totali che in precedenza erano dovuti al surriscaldamento dei piani intermedi e pertanto non dovrebbero pagare tanto di più. Ci saranno sicuramente delle lamentele!

Il secondo aspetto da considerare è che ciascun utente otre a pagare la quota di consumi volontari contabilizzati all’ingresso del suo alloggio, deve pagare anche una quota involontaria dovute alle dispersioni generali dell’impianto, delle spese di manutenzione ordinaria e dei costi per la contabilizzazione. Questa quota involontaria dovrà essere contabilizzata separatamente secondo una precisa procedura di calcolo stabilita dalla Legge.

La norma per la contabilizzazione delle spese di riscaldamento è la UNI10200:2018

ed è l’unica che il D.Lgs.102/2014 modificato con il D.Lgs. 141/2016 prevede debba essere utilizzata.

Altri metodi di contabilizzazione già in uso non sono ammessi.

Dal lato tecnico si traduce il tutto nell’installazione di dispositivi di misurazione del calore specifici per il tipo di impianto esistente (zone o colonne montanti), bisogna poi valutare la quota involontaria ed infine procedere alle letture periodiche dei dispositivi di contabilizzazione. Nella redazione del prospetto finale di ripartizione dei costi di riscaldamento si considerano anche le spese di manutenzione ordinaria e di contabilizzazione.

Quindi in conclusione per applicare la nuova norma si dovrà procedere come segue:

  • Progettare i dispositivi da installare in base al tipo di impianto esistente
  • Contattare una ditta che installi i dispositivi come da progetto (conta calorie o ripartitori)
  • Programmare i ripartitori nel caso di impianto a colonne montanti e censire i corpi scaldanti
  • Valutare le dispersioni dell’edificio per determinare la quota involontaria
  • Effettuare le periodiche letture e procedere alla redazione del prospetto di ripartizione dei costi

In tutto il processo è indispensabile la massima precisione per dar conto all’utente finale di ogni elemento che abbia dato origine alla sua quota di spesa. Risulta di fondamentale importanza che ci sia la massima collaborazione fra le varie figure professionali che intervengono nel processo, a partire dal tecnico che ha calcolato il tipo di dispositivi da installare, la ditta installatrice dei dispositivi ed il tecnico che prende in consegna l’impianto di contabilizzazione. È altresì importante che il tecnico che effettua le letture abbia la competenza su tutto ciò che sta a monte per redigere il prospetto di ripartizione delle spese secondo la normativa sopra citata.

 

Notizie in proposito sulla stampa locale

giornale_L’Adige del_25-08-2016

giornale_L’Adige del_29-08-2016

giornale_L’Adige-del_13-09-2016

 

Ultimi aggiornamenti legislativi della materia

D.Lgs. 18 luglio 2016 n. 141

 


6 Comments

  1. Articolo molto chiaro, grazie! Trovo che sia giusto pagare per quello che si consuma effettivamente nel proprio appartamento; la spesa iniziale per installare questo nuovo sistema di contabilizzazione verrà ripagata dal risparmio sugli sprechi eliminati.

    • Il calcolo dei consumi energetici in base a quanto effettivamente si consuma invece che a metroquadro indurrà le persone ad essere più responsabili nella gestione del riscaldamento del proprio alloggio. La cosa importante però è che il sistema di regolazione, contabilizzazione e tutti i dispositivi siano progettati correttamente analizzando attentamente l’edificio ed il suo impianto. Occorre anche verificare che il costo di tutto il sistema non sia maggiore dei risparmi che si andranno ad ottenere al netto degli incentivi fiscali.

  2. E’ un tema attualissimo che prossimamente toccherà da vicino molte persone (al momento ignare).
    Oltretutto c’è ancora tanta confusione a riguardo…
    Ben vengano articoli come questo che forniscono informazioni precise in poche righe e chiariscono molti aspetti. Grazie!

    • Si, la direttiva europea 2012/27/UE sull’efficienza energetica degli edifici prevede l’obbligo di installazione di dispositivi per la regolazione e la contabilizzazione dei consumi energetici per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria. Il Decreto legislativo 102 del 04/07/2014 impone l’adeguamento entro fine anno 2016 di tutti gli impianti centralizzati.

  3. Buongiorno, quest’anno sono entrto in affitto in un appartamento sito al piano rialzato(al di sotto androne aperto e spazio giroscale chiuso).Nel suo articolo lei dice che gli appartamenti agli antipodi andranno a pagare di più di spese di riscaldamento.Questa quota superiore di cui parla fa riferimento al periodo in cui non c’erano ancora le termovalvole o al confronto attuale ovvero tra appartamenti forniti di questi dispositivi?
    La ringrazio.

    • L’utente di un alloggio collocato in posizione sfavorevole andrà a pagare di più sia rispetto alla situazione prima di installare le termovalvole e la contabilizzazione sia dopo. Quanto pagherà in più dipende da quanto è sfavorevole la sua posizione e dal grado di coibentazione di pareti, solai e finestre del proprio alloggio. Si tenga presente che la spesa per il riscaldamento è composta da una quota volontaria e da una quota involontaria.

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